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Naprossene

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Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Naprossene?

Cardiovascolari: palpitazioni, tachicardia, insufficienza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, edema.
L’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) è stato associato ad un modesto aumento del rischio cardiovascolare per eventi trombotici (malattia coronarica, infarto miocardico, ictus) quando somministrati a dosaggio elevato e/o per tempi prolungati.
Sulla base degli ultimi dati di letteratura relativi al rischio cardiovascolare associato all’uso di FANS, il naprossene è risultato essere l’antinfiammatorio con il più basso rischio cardiovascolare indipendentemente dalle dosi somministrate (in una revisione pubblicata nel 2011 e relativa al rischio cardiovascolare dei FANS, il naprossene è stato giudicato “neutro” rispetto al potenziale impatto sul rischio cardiovascolare) (McGettigan, Henry, 2011).

Centrali: capogiri, vertigini, disorientamento, sonnolenza, cefalea, insonnia, depressione, incapacità di concentrazione, convulsioni, disfunzioni cognitive.

Dermatologici: prurito, orticaria, eruzioni cutanee, ecchimosi, sudorazione, rash maculopapillari, rash bollosi, fotosensibilità, alopecia, necrolisi tossica epidermica (Ting et al., 2004).

Ematici: trombocitopenia, pancitopenia, porpora, granulocitopenia, leucopenia, anemia aplastica o emolitica.

Epatici: aumento degli enzimi epatici (transaminasi), ittero, epatite (alcuni casi fatali).

Gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolori addominali, esofagite da reflusso, stomatiti, ulcera peptica (ulcera gastrica e/o duodenale), sanguinamento ed emorragie gastrointestinali, perforazione, infiammazione dell’intestino tenue (enteropatia), melena, pancreatite, gastrite; (supposte) emorragia rettale, spasmo doloroso dell’ano (tenesmo), infiammazione dell’intestino retto (proctite).
La tossicità gastrica dei farmaci antinfiammatori (FANS) è nota e ampiamente studiata. Gli effetti collaterali vanno dalla digestione difficile (dispepsia caratterizzata da dolore, eruttazione, rigurgito acido, bruciore) che interessa fino al 40% dei pazienti in terapia cronica con FANS, fino alla comparsa di ulcera peptica, emorragia gastrica e perforazione (1-2% dei pazienti in terapia cronica) (Vonkeman, van de Laar, 2010).
Nei pazienti che usano abitualmente FANS non selettivi, inibitori cioè della cicloossigenasi 1 e 2, la prevalenza di infiammazione dell’intestino tenue varia dal 20 al 70% (Adverse Drug Reaction Bulletin, 1999; Adebayo, Bjarnson, 2006; Park et al., 2011). Nonostante sia meno nota, l’enteropatia da FANS presenta una più alta prevalenza rispetto alla gastropatia da FANS (Smale et al., 2001). Il meccanismo d’azione più probabile per spiegare l’enteropatia da FANS fa riferimento ad un aumento della permeabilità della mucosa intestinale dovuta all’inibizione della cicloossigenasi, in particolare di tipo 1 (COX-1), responsabili del mantenimento dell’integrità chimico-fisica (omeostasi) della mucosa stessa (Fanelli et al., 2012). L’aumento della permeabilità espone la mucosa intestinale all’azione degli acidi biliari e dei batteri con conseguente infiammazione, erosione e ulcerazione. La maggior parte dei pazienti non manifesta sintomi diretti dell’enteropatia, ma complicanze dovute all’infiammazione come ulcere, perdita di sangue, strozzamenti (stenosi) e perdita di proteine (Adverse Drug Reaction Bulletin, 1999).
La perdita di sangue può essere non rilevante (test per la ricerca di sangue occulto nelle feci negativo), ma può causare una carenza di ferro nei pazienti anziani in terapia cronica con FANS. In pazienti con artrite reumatoide trattati con naprossene (500 mg due volte al giorno), l’incidenza di gravi effetti collaterali a carico del tratto gastrointestinale inferiore, soprattutto sanguinamento, è risultato pari allo 0,9% per anno, pari a quasi il 40% degli effetti collaterali gravi osservati in questi pazienti (Laine et al., 2003).
La perdita di proteine può provocare ipoalbuminemia grave associata a edema periferico e a segni di scompenso cardiaco (Bjarnason et al., 1987).
Le ulcere se di piccole dimensioni possono rimanere silenti, evidenziabili con enteroscopia. Le complicanze da ulcera, come emorragia o occlusione intestinale, si verificano per ulcere di dimensione pari a 2 o più cm.
Gli strozzamenti o stenosi causate dai FANS nell’intestino tenue sono dei restringimenti ad anello del lume intestinale, situati più frequentemente nella parte centrale dell’intestino tenue. Le stenosi dono state osservate in pazienti in terapia con FANS da 1,5 a 15 anni (Levi et al., 1990; McCune et al., 1992; Remes-Troche et al., 2002). Le stenosi possono causare dolori simili a coliche in seguito all’assunzione di cibo, anemia, diarrea e perdita di peso. Tali formazioni sono state individuate anche in pazienti che assumevano FANS a rilascio controllato (Monahan et al., 1992).

Ginecologici: infertilità.

Epatici: epatite, ittero, aumento dei livelli plasmatici delle transaminasi.

Metabolici: aumento dei livelli di potassio nel sangue (iperkaliemia).

Muscoloscheletrici: mialgia, debolezza muscolare.

Oftalmici: disturbi visivi, opacità corneale, papillite, papilledema.

Udito: disturbi uditivi, ronzii nell’orecchio, tinnito.

Renali: azotemia, ematuria, ipercreatininemia, nefriti glomerulari o interstiziali, sindrome nefrosica, insufficienza renale, necrosi renale papillare.

Respiratori: dispnea, edema polmonare, induzione/esacerbazione dell’asma, polmonite eosinofila, broncospasmo, edema alla laringe.

Sistemici: edema periferico lieve, sete, febbre, reazioni anafilattiche e anafilattoidi, vasculite farmaco-indotta, meningite asettica farmaco-indotta; (supposte) irritazione, bruciore e prurito rettale.
La vasculite indotta dai farmaci è una vasculopatia di tipo infiammatorio che interessa prevalentemente i vasi di piccole dimensioni della pelle, ma che potenzialmente può coinvolgere i vasi di tutti gli organi. La causa che si ritiene più probabile è la formazione di autoanticorpi diretti contro molecole (antigeni) presenti nel citoplasma di alcuni globuli bianchi (granulociti neutrofili). In letteratura sono diversi i casi di vasculite osservati in pazienti in terapia con naprossene (Grennan et al., 1979; Schapira et al., 2000; Horev et al., 2010; Brown et al., 2010).
La meningite asettica farmaco-indotta in pazienti trattati con naprossene è un evento estremamente raro, sebbene i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentino la classe di farmaci più frequentemente coinvolta (Adverse Drug Reaction Bulletin, 2000). Il lupus eritematoso sistemico e le connettiviti rappresentano un fattore predisponente allo sviluppo di meningite asettica farmaco-indotta dovuta ai FANS (l’ibuprofene rappresenta il FANS più frequentemente coinvolto) (Widener, Littman, 1978).