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Pioglitazone

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Farmacocinetica - Qual รจ il profilo farmacocinetico di Pioglitazone?

Dopo somministrazione orale, l’assorbimento gastrointestinale del pioglitazone è rapido e non è influenzato dal cibo. La biodisponibilità assoluta media è pari all’83% (Al-Majed et al., 2016).

Il picco plasmatico, massima concentrazione di farmaco nel sangue, è raggiunto dopo circa 1.5 ore dalla somministrazione e lo stato stazionario (steady-state) dopo 4-7 giorni di terapia (Al-Majed et al., 2016).

Il volume di distribuzione stimato nell’uomo è pari a 0.25 L/kg.

Il pioglitazone e i suoi metaboliti attivi si legano alle proteine del sangue in percentuale elevata (legame sieroproteico>99%).

Il pioglitazone subisce esteso metabolismo epatico mediante idrossilazione dei gruppi metilenici alifatici (-CH2-), ad opera degli enzimi citocromiali CYP2C8 e CYP3A4. I metaboliti attivi sono M-II, M-III e M-IV. Considerando attività, concentrazione plasmatica e legame sieroproteico, M-II contribuisce in misura minima rispetto al pioglitazone, M-III in misura paragonabile, M-IV con un’efficacia pari a circa tre volte quella del pioglitazone.

Negli studi in vitro il pioglitazone non ha evidenziato attività di inibizione o induzione sui principali enzimi del citocromo P450 (3A4, 2C8, 2C9, 1A), mentre subisce gli effetti di farmaci che inibiscono o inducono il CYP2C8. La co-somministrazione con rifampicina, induttore del CYP2C8, o con gemfibrozil, inibitore del CYP2C8, può dimunuire o aumentare, rispettivamente, la concentrazione plasmatica del pioglitazone.

Dopo somministrazione orale, il pioglitazone è eliminato sia con le feci (55% della dose somministrata) che con le urine (15-30%). Nelle urine, il pioglitazone è presente sotto forma di metaboliti o loro coniugati (Al-Majed et al., 2016). Possiede un’emivita plasmatica (tempo necessario ha dimezzare la concentrazione nel sangue) di 5-6 ore, che aumenta a 16-23 ore per i suoi metaboliti attivi.

Pazienti anziani
Nei pazienti anziani (età > 65 anni) la farmacocinetica allo steady state ha mostrato un andamento sovrapponibile a quello osservato in persone con età inferiore.

Pazienti con insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale, le concentrazioni plasmatiche di pioglitazone e dei suoi metaboliti sono minori rispetto a quelle osservate nei pazienti con funzione renale nella norma. Poiché, però, la clearance del pioglitazone è invece risultata simile, la concentrazione di pioglitazone libero, non legato alle proteine plasmatiche o altre proteine, risulta immodificata nei pazienti con insufficienza renale (il pioglitazone libero costituisce la quota di farmaco disponibile per l’attività farmacologica).

Pazienti con insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica la concentrazione plasmatica totale di pioglitazone risulta immodificata, ma il volume di distribuzione risulta aumentato. Se aumenta il volume di distribuzione, la quantità di farmaco eliminabile diminuisce, quindi la clearance intrinseca (quantita di plasma depurata dal farmaco nell’unità di tempo) risulta inferiore e si associa ad una frazione di pioglitazone non legato più alta.