Dopo somministrazione orale, la quetiapina viene assorbita rapidamente nel tratto gastrointestinale; la presenza di cibo non altera né la velocità né la quantità di farmaco assorbita quando somministrato nella formulazione a rilascio immediato. Per quanto riguarda invece la quetiapina a rilascio prolungato, è stato osservato come un pranzo ad elevato contenuto in grassi possa aumentare del 50% il picco plasmatico del farmaco e del 20% la sua AUC (area sotto la curva concentrazione-tempo, indice della biodisponibilità del farmaco). Pertanto è preferibile somministrare la quetiapina a rilascio prolungato lontano dai pasti.
La quetiapina presenta un elevato effetto di primo passaggio epatico che ne riduce significativamente la biodisponibilità orale.
La farmacocinetica della quetiapina presenta un andamento lineare: con l’aumento della dose somministrata, aumenta anche la concentrazione plasmatica del farmaco. I profili della curva concentrazione-tempo della quetiapina a rilascio immediato e a rilascio prolungato, per la stessa dose giornaliera, si sovrappongono; allo stato stazionario (steady state) la quetiapina a rilascio prolungato presenta un picco plasmatico leggermente più basso (-13%).
Tempo di picco plasmatico: 1,5 ore (quetiapina a rilascio immediato); 6 ore (quetiapina a rilascio prolungato).
Legame sieroproteico: 83%.
Vd: 10 L/kg.
In vivo, la quetiapina viene escreta nel latte materno.
La quetiapina è metabolizzata nel fegato dal citocromo P450: le reazioni catalizzate dall’isoenzima CYP3A4 rappresentano la via metabolica più importante (Grimm et al., 1997). Il principale metabolita della quetiapina, la norquetiapina, farmacologicamente attivo, è ottenuto e eliminato mediante reazioni catalizzate dal CYP3A4. Allo stato stazionario, il picco plasmatico della norquetiapina corrisponde al 35% di quello della quetiapina. L’AUC della norquetiapina dopo somministrazione di quetiapina a rilascio prolungato risulta il 18% più basso rispetto al corrispondente valore ottenuto con quetiapina a rilascio immediato.
Altri metaboliti identificati, un derivato solfossido e un composto acido, sono entrambi privi di attività farmacologica.
La quetiapina non risulta inibire o indurre nessuno degli isoenzimi del CYP450. In vitro sia la quetiapina che la norquetiapina hanno evidenziato debole attività inibitoria verso gli enzimi citocromiali CYP 1A2, 2C9, 2c19, 2D6 e 3A4 a concentrazioni pari a 5-50 volte la concentrazione osservata nell’uomo nell’intervallo terapeutico compreso fra 300 e 800 mg/die.
Emivita: 7 ore (quetiapina); 12 ore (norquetiapina).
Circa il 73% della quetiapina assorbita è escreta nelle urine e circa il 20% nelle feci.
Sesso
La farmacocinetica della quetiapina non presenta differenze legate al sesso del paziente.
Pazienti anziani
Nei pazienti anziani il metabolismo della quetiapina è più lento (riduzione del 35-50%) rispetto ai giovani adulti e questo spiega l’impiego di dosi iniziali inferiori (Thyrum et al., 1996).
Pazienti pediatrici (10-17 anni)
Allo stato stazionario (800 mg/die di quetiapina divisi in due somministrazioni giornaliere), l’esposizione sistemica e il picco plasmatico della quetiapina sono risultati in genere simili a quelli degli adulti anche se per il picco plasmatico si è osservato uno spostamento verso l’estremo superiore dell’intervallo di riferimento nei bambini più piccoli (10-12 anni). Per quanto riguarda il metabolita attivo, la norquetiapina, l’AUC e il picco plasmatico sono risultati superiori a quelli osservati negli adulti (AUC: +62% e +28% rispettivamente nei bambini di 10-12 anni e nei ragazzi di 13-17 anni; Cmax: +49% e +14% rispettivamente nei bambini di 10-12 anni e nei ragazzi di 13-17 anni).
Insufficienza epatica e renale
In caso di insufficienza epatica grave (cirrosi), il metabolismo della quetiapina diminuisce di circa un 30% mentre non presenta variazioni significative in caso di insufficienza renale (Wong et al., 1997).