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Simeprevir

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Simeprevir?

Politerapia: il simeprevir è sempre prescritto nell’ambito di una terapia di combinazione con altri farmaci antivirali. L’associazione con altri antivirali ad azione diretta è consigliata solo se i benefici risultano superiori ai rischi. Non è consigliata la co-somministrazione con telaprevir o boceprevir e nemmeno quella con ledipasvir, in quanto porta all’aumento dell’esposizione farmacologica. L’associazione con il peginterferone alfa-2b è meno efficace, rispetto all’associazione con peginterferone alfa-2a.

Dosi dimenticate: una dose di sofosbuvir può essere assunta entro 12 ore dal normale orario di assunzione, altrimenti non deve essere assunta e si attende sino alla dose successiva.

Risposta virologica inadeguata: i pazienti che ricevono la terapia con simeprevir, peginterferone alfa e ribavirina sono sottoposti a analisi del sangue alla quarta, dodicesima e ventiquattresima settimana di trattamento, per quantificare l’RNA del virus dell’epatite C (HCV) presente. Se non presentano una risposta virologica, che è la rilevazione di RNA in quantità minore di 25 UI/mL, è consigliato di interrompere il trattamento, perché è improbabile che possano raggiungere in seguito una risposta virologica sostenuta (SVR) (Nakayama et al., 2016).

Infezione da HCV di genotipo 1a: prima di iniziare il trattamento con il simeprevir, ai pazienti infetti da genotipo 1a è raccomandato di effettuare il test per la presenza di virus con il polimorfismo (mutazione) Q80K del gene della proteasi NS3. Il simeprevir, infatti, è meno efficace contro i virus con questa mutazione e, pertanto, si consiglia di indirizzare i pazienti verso terapie alternative (Lenz et al., 2015).

Infezione da HCV di genotipo diverso da 1 e 4: il simeprevir non deve essere somministrato da pazienti con epatite C da HCV di genotipo che non sia 1 o 4.

Co-infezione da HBV: la terapia con simeprevir non è stata studiata nei pazienti co-infetti da HCV e virus dell’epatite B (HBV) nelle sperimentazioni cliniche pre registrazione. Nel periodo novembre 2013-luglio 2016 sono stati segnalati 24 casi di riattivazione dell’infezione da virus HBV in pazienti coinfettati HBV-HCV trattati con farmaci antivirali diretti verso HCV, classe a cui appartiene il simprenavir (in due casi i pazienti sono deceduti, mentre in un terzo caso è stato necessario procedere a trapianto di fegato).
In seguito a queste segnalazioni, l’Agenzia americana che si occupa di farmaci (Food and Drug Administration – FDA) ha richiesto l’inserimento di un’avvertenza di primo grado (boxed warning) per tutti i farmaci antivirali ad azione diretta per l’HCV (Food and Drug Administration – FDA, 2016).
A Marzo 2016 l’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha avviato una revisione per i farmaci ad azione antivirale diretta sul rischo di riattivazione dell’epatite B in pazienti coinfettati e su un’eventuale tossicità epatica (European Medicines Agency -EMA, 2016, Reig et al., 2016).
I pazienti in terapia con farmaci antivirali diretti, che hanno avuto o hanno anche un’infezione da HBV, devono essere strettamente monitorati sia durante la terapia che successivamente. La FDA raccomanda: a) prima di iniziare la terapia con gli antivirali diretti per il trattamento dell’epatite C, la misurazione dell’antigene di superficie HBsAg e dell’anticorpo HBcAb o anti-HBc e, nei pazienti con evidenza sierologica di infezione da HBV, la determinazione della carica virale (HBV DNA); b) durante la terapia per l’epatite C e nei mesi successivi il monitoraggio di segni di infiammazione epatica (transaminasi, bilirubina) o riattivazione virale (antigeni virali, carica virale) in tutti i pazienti che hanno avuto o hanno infezione da HBV (Food and Drug Administration – FDA, 2016).

Bradicardia severa: sono stati segnalati casi di grave bradicardia in seguito all’assunzione di simeprevir e sofosbuvir in concomitanza all’amiodarone. Pertanto si consiglia di utilizzare antiaritmici diversi dall’ amiodarone o, altrimenti, di mantere sotto controllo le condizioni cliniche del paziente.

Fotosensibilizzazione e rash: poiché ci sono state segnalazioni di casi di fotosensibilizzazione della pelle durante l’assunzione di simeprevir, si raccomanda di limitare l’esposizione al sole e di applicare la protezione solare durante il trattamento con simeprevir.
Inoltre è possibile la comparsa di rash cutanei, la cui progressione deve essere mantenuta sotto controllo.

Ri-trattamento: non si conosce l’efficacia del simeprevir in pazienti trattati in precedenza con lo stesso farmaco o altri inibitori della proteasi NS3/4A.

Pazienti con disfunzione renale: nei pazienti affetti da compromisione renale grave l’esposizione al simeprevir è maggiore e il suo utilizzo non è stato studiato in clinica. Pertanto si consiglia di assumere l’antivirale con cautela (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2015).

Pazienti con disfunzione epatica: nei pazienti con disfunzione epatica grave, di calsse C secondo la classificazione Child-Pugh, l’esposizione al simeprevir è aumentata e il suo utilizzo non è stato studiato in clinica.Inoltre sono stati segnalati casi di scompenso epatico in seguito all’assunzione di simeprevir, sebbene la causalità non sia stata stabilita. Pertanto si consiglia di assumere l’antivirale con particolare cautela (Stine et al., 2015).

Pazienti dell’Est Asiatico: l’assunzione del simeprevir da parte di pazienti originari dell’Est Asiatico deve essere effettuata solo in seguito alla valutazione dei rischi e benefici, perché i dati disponibili sono ridotti.

Pazienti sottoposti a trapianto: per i pazienti che hanno ricevuto un trapianto d’organo si raccomanda di utilizzare un farmaco immunosoppressivo diverso dalla ciclosporina, perché la sua assunzione porta ad un aumento dell’esposizione a simeprevir.

Gravidanza: si raccomanda di utilizzare il simeprevir durante una gravidanza, solamente se i benefici superano i rischi potenziali. La terapia di simepreir in associazione a ribavirina è controindicata.

Popolazione pediatrica: l’utilizzo del simeprevir nei pazienti di età inferiore a 18 anni non è stato studiato.

Lattosio: la formulazione medicinale del simeprevir contiene lattosio ed è, pertanto, controindicata in caso di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.


Nota:
Innova et Bella, nell'ambito delle proprie attivita pro bono, ha condiviso con Wikipedia, l'enciclopedia libera, un accordo di licenza gratuita relativa ai contenuti della sezione "Avvertenze" di Pharmamedix.

In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Simeprevir".