Monitoraggio del paziente: un calo ponderale rapido dovuto alla tirzepatide potrebbe avere conseguenze sull’esposizione ad eventuale altri farmaci assunti dal paziente. In letteratura è riportato un caso di un paziente in cui il mancato aggiustamento della dose di levotiroxina con il calo ponderale ha causato fibrillazione atriale da tireotossicosi (livelli troppo alti di ormoni tiroidei) (Karakus et al., 2024). I pazienti che assumono più farmaci, pertanto, dovrebbero essere monitorati per evitare sovradosaggi, soprattutto se i farmaci coinvolti possiedono un indice terapeutico ristretto (differenza piccola tra dose efficace e dose tossica).
Ipoglicemia: la somministrazione di tirzepatide in pazienti che assumono insulina o farmaci che stimolano la secrezione di insulina aumenta il rischio di ipoglicemia anche grave. L’aggiunta di tirzepatide richiede pertanto la rivalutazione (riduzione) della dose di insulina o dei farmaci che stimolano la secezione di insulina.
Aspirazione polmonare in caso di anestesia o sedazione profonda: gli agonisti GLP-1 possono favorire il rischio di aspirazione del contenuto gastrico nel polmone in caso di anestesia o sedazione profonda perchè rallentano lo svuotamento gastrico. Gli studi clinici hanno dato risultati contrastanti, ma il rischio è ritenuto “plausibile” dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) che pertanto raccomanda di valutare, caso per caso, la sospensione dell’agonista GLP-1 prima di un intervento o procedura diagnostica (European Medicines Agency – EMA, 2024).
Pancreatite acuta: la tirzepatide può, raramente, causare pancreatite acuta anche fulminante con esito fatale (una segnalazione in letteratura) (Lenkov et al., 2025; Grennan et al., 2025: Guo et al., 2024). Anche lo switch tra agonisti GLP-1 può scatenare la pancreatite, soprattutto se non si segue il protocollo di titolazione del dosaggio (Mando et al., 2024). La comparsa di sintomi riconducibili a pancreatite richiede la sospensione del farmaco (il solo aumento degli enzimi pancreatici non è predittivo di pancreatite acuta). Sintomi che devono far sospettare pancreatite comprendono: nausea, vomito, dolore addominale severo, persistente con possibile irradiamento alla schiena, dolore epigastrico severo, febbre. In caso di diagnosi confermata di pancreatite, la tirzepatide non deve essere più somministrata.
Reazioni avverse gastrointestinali gravi: la tirzepatide può causare nausea, vomito e diarrea. Questi sintomi possono provocare disidratazione e alterazioni elettrolitiche con rischio di compromissione della funzionalità renale. I pazienti devono essere consapevoli di questo rischio e pertanto devo adottare misure valide per contrastare l’eventuale disidratazione e squilibrio di elettroliti. La tirzepatide inoltre non è raccomandata in pazienti a rischio di gastroparesi perché induce rallentamento della peristalsi intestinale.
Danno renale acuto per ipovolemia: nei pazienti con compromissione della funzione renale, il vomito e/o la diarrea causati da tirzepatide possono provocare disidratazione e peggiorare l’insufficienza renale.
Calcoli biliari: la tirzepatide è stata associata ad un aumento del rischio di colecistite e calcoli biliari. Rallentando lo svuotamento della cistifelia, l’organo che immagazina la bile prodotta dal fegato, il farmaco può favorire la formazione di calcoli che possono portare anche alla rimozione della cistifelia (Gong et al., 2025).
Retinopatia diabetica: gli agonisti del GLP-1, inclusa tirzepatide, possono aumentare il rischio di retinopatia diabetica nei pazienti con diabete di tipo 2 come conseguenza di un calo drastico della glicemia.
Neuropatia ottica ischemica non arteritica (NAION, Nonarteritic anterior ischemic optic neuropathy): gli agonisti del GLP-1, inclusa tirzepatide, sono associati a comparsa di NAION, effetto collaterale molto raro. La neuropatite ischemica non arteritica è una parologia del nervo ottico che si manifesta in condizioni di irrorazione sanguigna insufficiente. Nella maggior parte dei casi di NAION si osserva perdita della vista improvvisa. Pertanto in caso di abbassamento della vista improvviso, la raccomandazione è quella di interrompere la somministrazione della tirzepatide (Katz et al., 2025).
Tumori della tiroide: gli agonisti del recettore del GLP-1 sono risultati associati (effetto di classe) ad un aumento del rischio di tumori delle cellule C della tiroide nei roditori. Non è noto se esista lo stesso rischio per l’uomo. Negli USA, ma non in Europa, gli agonisti del recettore del GLP-1, inclusa tirzepatide, riportano nella scheda tecnica, in primo piano (“Warning Box”), l’avvertenza di non somministrare il farmaco nei pazienti con anamnesi personale o familiare per carcinoma midollare della tiroide o con neoplasia endocrina multipla di tipo 2, rara sindrome caratterizzata dalla formazione di tumori benigni e maligni in tessuti del sistema endocrino tra cui la tiroide (Food and Drug Administration – FDA, 2025 e 2025a). Secondo l’American Diabetes Association e l’American Thyroid Association la presenza del “warning Box” sul rischio di tumore alla tiroide potrebbe causare un ricorso eccessivo allo screening per noduli tiroidei con conseguente sovradiagnosi per una malattia che non causerà mai sintomi o morte (American Diabetes Association – ADA, 2024). Pertanto, lo screening di routine non è raccomandato nei pazienti in terapia con agonisti del recettore del GLP-1, inclusa la tirzepatide, ma nei pazienti con presenza di noduli tiroide all’esame obiettivo e calcitonina sierica >50 ng/L è indicato un approfondimento diagnostico (Chavda et al., 2022). In Europa, l’Agenzia per i medicinali non ha escluso il rischio di tumore delle cellule C della tiroide, ma ha ritenuto la rilevanza per l’uomo molto bassa per cui non ha dato la stessa enfasi della FDA statunitense a questa avvertenza. Sul tema l’EMA ha avviato una revisione dopo la pubblicazione di uno studio del 2022 che suggeriva un aumento del rischio di tumori alla tiroide e del cancro midollare della tiroide nei pazienti trattati con analoghi del GLP-1, soprattutto dopo 1-3 anni di terapia (Bezin et al., 2023). Al termine della revisione, il Comitato per la sicurezza dell’EMA (PRAC, Pharmacovigilance Risk Assessment Committee) ha ritenuto che le evidenze scientifiche attuali non supportino un’associazione tra l’uso degli analoghi del GLP-1 e il cancro alla tiroide (European Medicines Agency – EMA, 2023).
Ideazione suicidaria: la tirzepatide deve essere sospesa nei pazienti che manifestano sintomi depressivi e/o pensieri suicidari.
Ipertensione arteriosa: nei pazienti in terapia con farmaci antipertensivi, un calo ponderale rapido dovuto all’assunzione di tirzepatide potrebbe provocare episodi di ipotensione.
Ipersensibilità: in caso di comparsa di reazione allergiche gravi (ad esempio anafilassi, angioedema) sospendere la tirzepatide.
Alcol benzilico: presente come eccipiente, può causare reazioni allergiche.
Gravidanza: la tirzepatide non è raccomandata in gravidanza perché associata a tossicità riproduttiva. Le donne in età fertile che assumono tirzepatide devono adottare valide misure di contraccezione. In caso di gravidanza non pianificata, la tirzepatide deve essere sospesa. Nelle donne che pianificano una gravidanza, la terapia di tirzepatide deve essere interrotta almeno un mese prima.
Allattamento: non sono disponibili dati clinici sull’uso di tirzepatide in donne che allattano. La tirzepatide è un peptide con elevato peso molecolare ed è probabile pertanto che il passaggio nel latte materno sia minimo e che l’eventuale quota che raggiunge il tratto gastrointestinale del neonato sia metabolizzata (LactMed, 2023).
Nota:
Innova et Bella, nell'ambito delle proprie attivita pro bono, ha condiviso con Wikipedia, l'enciclopedia libera, un accordo di licenza gratuita relativa ai contenuti della sezione "Avvertenze" di Pharmamedix.
In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Tirzepatide".