Home News About us Comitato scientifico Iscriviti Utenti Etica Contenuti Guida Faq Stage Contatti
Logo Pharmamedix
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Vaccino Influenza A H1N1

Pandemrix, Focetria, Celvapan

Farmacologia - Come agisce Vaccino Influenza A H1N1?

Il vaccino per il virus influenzale A H1N1 (influenza suina) contiene antigeni di superficie (molecole in grado di indurre la risposta degli anticorpi nell'uomo) del ceppo virale identificato con la sigla “A/California/7/2009 (H1N1)v (X-179A)”.

Il vaccino deriva da un precedente vaccino “mock up” (vaccino prototipo) in cui il ceppo virale originario, virus influenzale A H5N1 (A/Vietnam/1194/2004) adiuvato con MF59C.1 oppure AS03, è stato sostituito con il ceppo virale A H1N1, A/California/7/2009 (H1N1)v. Il vaccino “mock up” contiene antigeni, cioè proteine virali di superficie in grado di stimolare la formazione di anticorpi non noti da parte del sistema immunitario dell'uomo perché diversi da quelli dei ceppi virali circolanti. Questo tipo di vaccino permette di raccogliere informazioni relative a efficacia e sicurezza/tollerabilità in una popolazione che può essere considerata “naive” verso le proteine antigeniche. Queste informazioni sono rilevanti per i vaccini pandemici.

La maggior parte dei dati di efficacia e tollerabilità per il vaccino pandemico derivano dagli studi clinici eseguiti con il vaccino "mock up" H5N1 (A/Vietnam/1194/2004) oppure (A/Vietnam/1203/2004).

Studi clinici in pazienti adulti – Vaccino “mock up” H5N1 adiuvato MF59C.1

Dopo somministrazione di due dosi (7,5 microgrammi emoagglutinina/dose) di vaccino “mock up” H5N1 adiuvato MF59C.1, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA negli adulti, determinati tramite test SRH, sono stati i seguenti, rispettivamente, 22 giorni dopo la prima dose e 21 giorni dopo la seconda dose: tasso di sieroprotezione: 41% e 86%; tasso di sieroconversione: 39% e 85%; fattore di sieroconversione: 2,42 e 7,85 (EMEA, 2009).

Nei pazienti con più di 60 anni, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, determinati tramite test SRH, sono stati i seguenti, rispettivamente, 21 giorni dopo la prima dose e 21 giorni dopo la seconda dose: tasso di sieroprotezione: 53% e 81%; tasso di sieroconversione: 45% e 71%; fattore di sieroconversione: 2,85 e 5,02.

La persistenza degli anticorpi indotti dai vaccini mock-up è variabile. Con i vaccini trivalenti stagionali è generalmente di 6-12 mesi, ma per il vaccino “mock up” H5N1 considerato non ci sono dati disponibili.

In pazienti adulti trattati con due dosi di vaccino “mock up” H5N3 a dosaggi differenti (7,5 mcg, 15 mcg e 30 mcg), somministrate con un intervallo di 3 settimane, la sieroprotezione e la sieroconversione (test SRH) è stata osservata nel 100% dei soggetti con lo schema vaccinale alla dose più bassa. Il vaccino adiuvato inoltre ha indotto la formazione di anticorpi attivi non solo verso il ceppo H5N3 originario, ma anche verso ceppi H5N1 isolati in due anni differenti (2003 e 2004) che presentavano alcune variazioni antigeniche minori (antigenic drift) rispetto ai ceppi originali.

In un altro studio, pazienti adulti sono stati trattati con 2 dosi di vaccino contenente un ceppo H9N2 a 4 diversi dosaggi (3,75 mcg, 7,5 mcg, 15 mcg e 30 mcg) somministrate con un intervallo di 4 settimane. La risposta sierologica (test dell'inibizione dell'emoagglutinina, HI) ha evidenziato sieroprotezione nel 92% dei pazienti e sieroconversione nel 75% dei pazienti dopo due dosi da 7,5 mcg.

Studi clinici in pazienti adulti – Vaccino “mock up” H5N1 adiuvato AS03

In un numero limitato di pazienti (62 soggetti) la somministrazione del vaccino Pandemrix (2,25 mcg di emoagglutinina del ceppo A/California/7/2009 (H1N1)v adiuvato AS03) ha dato i seguenti esiti clinici dopo 21 giorni dalla vaccinazione (risposta anticorpale anti-HA determinata con il test HI, inibizione dell'emoagglutinazione): tasso di sieroprotezione (indice di immunità pari ad un titolo di anticorpi neutralizzanti >/= 1:40) pari al 98,4%; tasso di sieroconversione pari al 98,4%; fattore di sieroconversione pari a 41,4 (EMEA, 2009).

In pazienti di età compresa fra 18 e 60 anni, la somministrazione del vaccino “mock up” adiuvato AS03 (3,75 mcg emoagglutinina derivata dal ceppo A/Vietnam/1194/2004 per dose di vaccino; schedula vaccinale: due dosi a 3 settimane di distanza) ha dato i seguenti esiti clinici (risposta anticorpale anti-HA determinata con il test HI, test che si basa sull'inibizione dell'emoagglutinazione) dopo 21 giorni dalla prima e dalla seconda dose: tasso di sieroprotezione: 44,5% e 94,3%; tasso di sieroconversione 42,5% e 93,7%; fattore di sieroconversione: 4,1 e 39,8. Gli esiti clinici dopo 21 giorni dalla prima dose, 7 giorni dopo la seconda e 21 giorni dopo la seconda dose (intervallo fra le dosi: 6 mesi) sono stati: tasso di sieroprotezione 38,2%, 89,4% e 89,6%; tasso di sieroconversione: 38,2%, 89,4% e 89,6%; fattore di sieroconversione: 3,1, 38,2 e 54,2 (EMEA, 2009).

Dopo 2 dosi, quindi, somministrate a distanza di 21 giorni o 6 mesi, il 96% dei pazienti presenta un titolo anticorpale aumentato di 4 volte e il 98-100% dei pazienti un titolo anticorpale di almeno 1:80. Con la schedula di due dosi intervallate da 3 settimane, sono risultati sieroprotetti l'84% dei pazienti dopo 42 giorni e il 54% dopo 180 giorni.

In pazienti con età > 60 anni, la somministrazione di due dosi singole o doppie di vaccino “mock up” H5N1 adiuvato AS03 (intervallo fra le dosi: 3 settimane), il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, determinati tramite test HI, sono stati i seguenti, dopo 21 giorni dalla seconda dose:
• per pazienti di 61-70 anni, tasso di sieroprotezione 84,6% e 97,8% rispettivamente con la dose singola o doppia; tasso di sieroconversione 74,7% e 90,2% rispettivamente con la dose singola o doppia; fattore di sieroconversione 11,8 e 26,5 rispettivamente con la dose singola o doppia.
• Per pazienti di 71-80 anni, tasso di sieroprotezione 87,5% e 93% rispettivamente con la dose singola o doppia; tasso di sieroconversione 77,1% e 93% rispettivamente con la dose singola o doppia; fattore di sieroconversione 13,7 e 22,4 rispettivamente con la dose singola o doppia.
• Pazienti con più di 80 anni, tasso di sieroprotezione 61,5% e 90% rispettivamente con la dose singola o doppia; tasso di sieroconversione 38,5% e 50% rispettivamente con la dose singola o doppia; fattore di sieroconversione 3,8 e 7,7 rispettivamente con la dose singola o doppia.

Per quanto riguarda la reattività crociata, è stato osservato che il vaccino “mock up” H5N1 (A/Vietnam/1194/2004) adiuvato AS03 è in grado di indurre un aumento di 4 volte degli anticorpi neutralizzanti in più del 90% dei pazienti trattati anche verso ceppi virali differenti rispetto a quello presente nel vaccino, indipendentemente dal fatto che le due dosi di vaccino “mock up” sia somministrate con un intervallo di 3 settimane o 6 mesi. In alcuni pazienti 21 giorni dopo la seconda dose di vaccino “mock up” H5N1, il tasso di sieroprotezione degli anticorpi anti-HA risultava pari al 20% verso il ceppo virale A/Indonesia/5/2005, pari al 35% verso A/Anhui/01/2005 e al 60% verso A/Turkey/Turkey/1/2005.

In pazienti con più di 60 anni, il tasso di sieroprotezione e sieroconversione, verso un ceppo virale diverso da quello contenuto nel vaccino “mock up” H5N1 adiuvato AS03 è risultato pari al 23% e il fattore di sieroconversione pari a 2,7. Il titolo di anticorpi neutralizzanti è risultato di 1:40 (indice di immunità) nell'87% e di 1:80 nel 67% dei pazienti. Nella popolazione pediatrica, la percentuale di bambini che dopo aver ricevuto due iniezioni, ciascuna da metà dose di vaccino, aveva titoli anticorpali superiori a 1:80 rimaneva elevata fino a 12 mesi: 97,8% al 42esimo giorno, 89,6% a 6 mesi e 87,2% a 12 mesi per bambini di 3-5 anni; 97,6% al 42esimo giorno, 90% a 6 mesi e 82,9% a 12 mesi nei bambini di 6-9 anni.

In un altro studio, pazienti adulti (18-60 anni) hanno ricevuto 1 oppure 2 dosi (intervallo di 3 settimane) di vaccino “mock up” H5N1 adiuvato AS03, quindi sono stati trattati, dopo 6 mesi, con un'altra dose di vaccino contenente lo stesso ceppo virale (A/Vietnam/1194/2004) oppure un ceppo virale diverso (A/Indonesia/5/2005). Indipendentemente dal fatto di aver ricevuto 1 oppure 2 dosi di vaccino iniziali, dopo 6 mesi i pazienti che avevano ricevuto la terza dose dello stesso vaccino (A/Vietnam/1194/2004) mostravano un tasso di sieroprotezione superiore all'80% verso il ceppo virale diverso (A/Indonesia/5/2005); i pazienti che avevano ricevuto la terza dose di un vaccino contenente il ceppo virale diverso (A/Indonesia/5/2005) mostravano un tasso di sieroprotezione superiore al 90% verso A/Vietnam/1194/2004. Tutti i pazienti vaccinati, indipendentemente dai vaccini impiegati e dal numero di dosi somministrate, mostravano un titolo anticorpale di almeno 1:80 verso ciascuno dei due ceppi virali considerati.

Studi clinici in pazienti adulti – Vaccino “mock up” H5N1 non adiuvato

L’efficacia e la tollerabilità del vaccino “mock up” H5N1 (A/Vietnam/1203/2004) non adiuvato è stata studiata in due trial clinici condotti in pazienti con età compresa fra 18 e 59 anni e con età uguale o superiore a 60 anni (EMEA, 2009c).

Dopo somministrazione di due dosi (7,5 microgrammi emoagglutinina/dose) di vaccino “mock up” H5N1, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, determinati tramite SRH (emolisi radiale singola) sono stati i seguenti, rispettivamente 21 giorni dopo la prima e 21 giorni dopo la seconda dose nei pazienti con età 18-59 anni: tasso di sieroprotezione 55,5% e 65,4%; tasso di sieroconversione 51,3% e 62,1%; fattore di sieroconversione 3,7 e 4,8; nei pazienti anziani (età >/= 60 anni): tasso di sieroprotezione 57,9% e 67,7%; tasso di sieroconversione 52,4% e 62,4%; fattore di sieroconversione 3,6 e 4,6.

In un altro studio, dopo vaccinazione con due dosi da 0,5 ml ciascuna, somministrate con lo stesso schema vaccinale del precedente studio (3 settimane tra una dose e quella successiva), il tasso di pazienti con anticorpi neutralizzanti > 20, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione, determinati mediante microneutralizzazione (MN) sono stati, 21 giorni dopo la prima e 21 giorni dopo la seconda dose, pari a 49,4% e 73,0%; a 39,1% e 61,9% e a 3,4 e 4,6 nei pazienti con età compresa fra 18 e 59 anni; pari a 54,5% e 74,1%; a 14,3% e 26,7% e a 2,1 e 2,8 nei pazienti con età >/= 60 anni.

In uno studio di fase 3 per verificare la reattività crociata del vaccino pandemico verso diversi ceppi H5N1, è stata effettuata la vaccinazione con il vaccino “mock up” A/Vietnam/1203/2004 non adiuvato. Dopo 42 e 180 giorni, la percentuale di pazienti con anticorpi cross-neutralizzanti verso il ceppo A/Indonesia/05/2005, determinati con microneutralizzazione (titolo > 20), è stata del 35,1% e del 14,4% nei pazienti con 18-59 anni e del 54,8% e 28,0% nei pazienti con 60 o più anni.

Dopo 6 mesi dalla vaccinazione primaria è stata effettuata una dose di richiamo (7,5 mcg/dose e 3,75 mcg/dose) con ceppo omologo (A/Vietnam) e eterologo (A/indonesia). I titoli sieroprotettivi, determinati mediante test SRH, su ceppo omologo 21 giorni dopo la dose di richiamo (7,5 mcg) sono stati pari al 65,5% nei pazienti di 18-59 anni e pari al 59,4% nei pazienti con età =/> 60 anni. La risposta cross-reattiva verso il ceppo A/Vietnam 21 giorni dopo la dose di richiamo con ceppo eterologo (A/Indonesia) è stata del 69,0% nella fascia di pazienti più giovani e del 40,6% nella fascia di pazienti più anziani. La risposta anticorpale misurata con il test MN, 21 giorni dopo la dose di richiamo, è stata leggermente più alta con il vaccino A/Indonesia verso il ceppo A/Vietnam/1203/2004.

La persistenza degli anticorpi dopo vaccinazione con vaccino “mock up” H5N1 non adiuvato è stata valutata monitorando il rapporto fra tasso di sieroprotezione e sieroconversione a 6 mesi: nei pazienti di età compresa fra 18 e 59 anni, questo parametro è risultato essere pari a 28,1% (test SRH) e 37,9% (test MN); nei pazienti con età =/> 60 anni questo parametro è stato pari a 26,7% (test SRH), 40,5% (test MN).

In un altro studio dopo 12-15 mesi dalla vaccinazione primaria con vaccino “mock up” adiuvato o non adiuvato è stata somministrata una dose (7,5 mcg/ di vaccino con ceppo eterologo (A/Indonesia/05/2005). Nei pazienti (18-45 anni) che hanno ricevuto il vaccino “mock up” H5N1 non adiuvato (vaccinazione primaria), i tassi di sieroprotezione (test SRH), 21 giorni dopo la dose di richiamo, sono stati del 66,7% quando testati verso il ceppo virale omologo (A/Indonesia) con quello della dose di richiamo e dell’83,3% verso il ceppo virale eterologo (A/Vietnam) con quello della dose di richiamo; la percentuale di pazienti con titolo di anticorpi neutralizzanti > 20 è stata il 100% e il 91,7% quando testati rispettivamente verso il ceppo virale omologo alla dose di richiamo o eterologo.

Studi clinici in pazienti pediatrici – Vaccino “mock up” H5N1 adiuvato MF59C.1

L'efficacia e la tollerabilità del vaccino “mock up” H5N1 (A/Vietnam/1194/2004) adiuvato con MF59C.1 è stata studiata in un trial clinico in cui la popolazione pediatrica (6 mesi-17 anni) è stata trattata con due dosi di vaccino (7,5 mcg/dose) a distanza di 3 settimane l'una dall'altra. La risposta anticorpale è stata valutata suddividendo la popolazione dello studio in tre fasce d'età: 6-35 mesi, 3-9 anni e 10-17 anni (EMEA, 2009).

Nei bambini di 6-35 mesi di età, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, determinati tramite test SRH sono stati, rispettivamente 21 giorni dopo la prima dose e 21 giorni dopo la seconda: tasso di sieroprotezione, 47% e 100%; tasso di sieroconversione, 44% e 98%; fattore di sieroconversione, 2,67 e 16.

Nei bambini di 3-9 anni di età, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, 21 giorni dopo la prima dose e 21 giorni dopo la seconda, sono stati rispettivamente il 54% e il 100%; il 56% e il 100%; 3,34 e 15.

Nei ragazzi di 10-17 anni di età, il tasso di sieroprotezione, il tasso di sieroconversione e il fattore di sieroconversione degli anticorpi anti-HA, 21 giorni dopo la prima dose e 21 giorni dopo la seconda, sono stati rispettivamente il 59% e il 100%; il 57% e il 99%; 3,87 e 14.

Pazienti pediatrici – Vaccino “mock up” H5N1 adiuvato AS03

Uno studio clinico ha valutato la risposta anticorpale nei bambini dopo vaccinazione con vaccino “mock up” H5N1 (A/Vietnam/1194/2004) adiuvato AS03 dopo 2 iniezioni, a distanza di 3 settimane l'una dall'altra. I bambini sono stati suddivisi in due gruppi in base all'età, 3-5 anni e 6-9 anni, ciascun gruppo poi è stato ulteriormente suddiviso: una parte, è stata trattata con due dosi intere di vaccino (dose da 0,5 ml contenente 3,75 mcg di emoagglutinina) una parte con due mezze dosi di vaccino (dose da 0,25 ml contenente 1,875 mcg di emoagglutinina).

Nel primo gruppo di pazienti (3-5 anni), la risposta anticorpale (misurata con il test HI, titolo HI >/=1:40) ha dato i seguenti esiti clinici:
• 42esimo giorno – tasso di sieroprotezione 95,9% e 100% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e da 0,5 ml; tasso di sieroconversione 95,9% e 100% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml; fattore di sieroconversione 78,5 e 191,3 rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml.
• 180esimo giorno – tasso di sieroprotezione 56% e 82,8% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e da 0,5 ml; tasso di sieroconversione 56% e 82,8% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml; fattore di sieroconversione 5,9 e 16 rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml.

Nel primo gruppo di pazienti (6-9 anni), la risposta anticorpale (misurata con il test HI, titolo HI >/=1:40) ha dato i seguenti esiti clinici:
• 42esimo giorno – tasso di sieroprotezione 100% e 100% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e da 0,5 ml; tasso di sieroconversione 100% e 100% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml; fattore di sieroconversione 108,1 e 176,7 rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml.
• 180esimo giorno – tasso di sieroprotezione 63,6% e 78% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e da 0,5 ml; tasso di sieroconversione 61% e 78% rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml; fattore di sieroconversione 6,1 e 12,3 rispettivamente con la dose da 0,25 ml e 0,5 ml.

Influenza A H1N1

Il virus influenzale A H1N1 (virus dell'influenza suina) deriva dalla combinazione di ceppi virali suino, aviario e umano. Inizialmente trasmesso all'uomo dai suini, ora il virus può essere considerato esclusivamente umano: la trasmissione infatti inversa, cioè dall'uomo alla popolazione suina, non è stata osservata.

I virus influenzali umani sono distinguibili in 3 gruppi: A, B e C. Il virus di tipo A è quello più importante per l'uomo sia perché più diffuso sia perché associato alle forme di malattia più gravi; è l'unico inoltre che può dare origine a pandemie. Il virus C è quello di minor importanza per l'uomo. Tutti i virus influenzali presentano la capacità di modificarsi nel tempo, cioè di cambiare le proteine che li rivestono e di aggirare in questo modo il sistema immunitario umano che non li riconosce più.

Le proteine di superficie dei virus influenzali possono variare tramite due meccanismi:
• deriva antigenica (antigenic drift)
• spostamento antigenico (antigenic shift)

La deriva antigenica corrisponde ad un piccolo cambiamento delle proteine di superficie virali. E' un fenomeno che riguarda i virus A e B, con maggior prevalenza per i virus A. I cambiamenti per deriva antigenica originano le epidemie influenzali stagionali.

Lo spostamento antigenico è un fenomeno che interessa esclusivamente i virus di tipo A e consiste nella comparsa di un ceppo virale completamente nuovo per l'uomo. Gli shift antigenici sono causati dal rimescolamento genetico fra virus umani e animali (aviari e suini) oppure dalla trasmissione diretta di virus non umani all'uomo. Ne risulta che la fonte dei nuovi sottotipi di virus è sempre animale. Lo shift antigenico, proprio perché crea un sottotipo virale nuovo per l'uomo, non è riconosciuto dal sistema immunitario e può dare origine alle forme pandemiche (diffusione su scale mondiale, contagio elevato in tempi relativamente brevi, in tutte le fasce di età della popolazione).

L'evoluzione di una pandemia può essere distinta in 6 fasi:
• fase 1: assenza di sottotipi virali nuovi per l'uomo
• fase 2: assenza di sottotipi virali nuovi nell'uomo, ma circolazione negli animali
• fase 3: infezione nell'uomo con un nuovo sottotipo virale, ma assenza di trasmissione uomo-uomo o rare prove di trasmissione in caso di contatti molto stretti
• fase 4: evidenza di piccoli focolai (piccoli cluster) con trasmissione uomo-uomo molto limitata e altamente localizzata
• fase 5: si evidenziano focolai di sempre maggiore diffusione (grandi cluster, maggiore adattabilità del virus all'uomo), ma la trasmissione uomo-uomo è ancora limitata
• fase 6: aumentata e prolungata trasmissione uomo-uomo (diffusione mondiale: pandemia).

Attualmente l'influenza A H1N1 (influenza suina) è entrata nella fase 6 pandemica. A fronte di una trasmissibilità molto elevata (capacità cioè di contagio uomo-uomo), la mortalità di questo di tipo di influenza è stata stimata pari allo 0,21% per i paesi dell'Unione Europea e dell'EFTA e pari allo 0,98% a livello mondiale (le stime sono state fornite, rispettivamente dal Centro Europeo Controllo Malattie, ECDC e dall'organizzazione mondiale della Sanotà, OMS).

Il contagio dell'influenza A H1N1 è esclusivamente interumana (uomo-uomo); non è stata dimostrata la trasmissione dell'influenza suina con l'assunzione di carne di maiale o di prodotti derivati. Il virus è ucciso dalla cottura alla temperatura di 70°C.

La trasmissione da uomo a uomo è diretta, tramite le gocce di saliva o di secrezioni respiratorie. La trasmissione può avvenire indirettamente con il contatto di superficie contaminate da persone infette.

Il virus A H1N1 pandemico mostra una predilezione per l'epitelio alveolare (polmonite, insufficienza respiratoria) maggiore rispetto al virus influenzale stagionale. Si differenzia dall'influenza aviaria e dalla SARS perché, nel caso di queste infezioni virali, il danno polmonare è causato da una risposta immunitaria eccessiva, mentre nel caso del virus A H1N1 di origine suina il danno è diretto.

La diffusione dell'infezione virale A H1N1 mostra un andamento peculiare rispetto a quello dell'influenza stagionale. Il nuovo virus tende a colpire più i giovani degli anziani. I dati epidemiologici raccolti dai CDC di Atlanta, durante le prime fasi della pandemia, hanno evidenziato che il 60% dei soggetti colpiti dal virus A H1N1, negli USA, aveva un'età compresa fra 5 e 24 anni (il 50% aveva meno di 12 anni), il 20% aveva 25-49 anno e l'1% rientrava nei pazienti con più di 65 anni. Nei giovani inoltre lo 0,3-0,6% aveva rischiesto l'ospedalizzazione per complicanze polmonari. In Europa la diffusione del virus è stata analoga: l'età media era di 25 anni per le persone che avevano contratto l'infezione in seguito ad un viaggio ed era di 13 anni per i soggetti che si sono ammalati in ambito domestico (EMEA, 2009b). Difatto l'80% dei casi aveva un'età < 30 anni (L'EMEA ha incluso i bambini con meno di 2 anni nelle categorie a rischio candidate alla vaccinazione; il WHO ha incluso i neonati con meno di 6 mesi).

Il trattamento dell'infezione da virus A H1N1 prevede la somministrazione di farmaci antivirali specifici (oseltamivir, zanamivir) o l'immunizzazione attiva tramite vaccinazione.

Per quanto riguarda l'impiego dei farmaci antivirali, dall'analisi dei dati microbiologici è emerso un aumento progressivamente maggiore della resistenza dei ceppi virali. Nella stagione 2007-2008, l'influenza A H1N1 ha rappresentato il 19% dei virus influenzali circolanti negli Stati Uniti, di questi il 12,3% risultava resistente a oseltamivir. I pazienti che avevano evidenziato resistenza all'antivirale avevano un'età media di 19 anni (range 1 mese a 62 anni) il 5% sono stati ospedalizzati e il 4% è deceduto. Dati non definitivi per la stagione successiva, 2008-2009, sembrerebbero suggerire una resistenza verso oseltamivir pari al 98,5% dei ceppi testati (Dharan et al., 2009).

Per limitare la diffusione del virus influenzale pandemico si raccomanda l'adozione di misure di prevenzione aggiuntive:
• evitare luoghi affollati
• lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone oppure, in alternativa usare detergenti a base di alcool (concentrazione minima pari al 60%) o altri disinfettanti.
• evitare di toccare con le mani, soprattutto se non appena lavate, occhi, naso e bocca
• coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si starnutisce o si tossisce e buttare subito dopo il fazzoletto (la via principale di trasmissione del virus è rappresentata dalle gocce di saliva)
• areare regolarmente le stanze chiuse in cui si soggiorna per tempi sufficientementi lunghi (camere/uffici)
• utilizzare per la pulizia delle superfici detergenti a base di alcool (concentrazione > 60%) o di disinfettanti (ad es. soluzione di ipoclorito con 100 ppm di cloro attivo oppure soluzione di perossido di idrogeno 1000 ppm con contatto minimo di 5 minuti con la superficie da trattare, etc.)