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Vitamina D (Colecalciferolo)

Annister, Dibase e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Vitamina D (Colecalciferolo)?

Supplementazione di vitamina D: le evidenze scientifiche attualmente non supportano lo screening per la vitamina D esteso alla popolazione generale, ma solo in presenza di fattori di rischio di carenza (ad esempio terapia remineralizzante, malassorbimento, farmaci che interferiscono con il metabolismo della vitamina D, iperparatiroidismo), o di sintomatologia riconducibile a carenza o per necessità di gestione clinica del paziente (Lefevre et al., 2015; Khawati et al., 2021; USPSTF 2021; Bertoldo et al., 2022). Il 25-idrossi-colecalciferolo o 25(OH)D (calcidiolo o calcifediolo) è la forma di vitamina D presente nel sangue, utilizzata per determinare lo status vitaminico di una persona. Considerando che esistono ancora alcune divergenze nel definire i livelli di normalità/intervento/mantenimento per il 25-idrossi-colecalciferolo, in generale nelle persone sane asintomatiche (in cui lo screening generalizzato è considerata una pratica non appropriata) una concentrazione di 25(OH)D uguale o inferiore a 10-12 ng/ml è il livello soglia per iniziare una terapia di supplementazione; nei pazienti sintomatici, pazienti con malassorbimento o in terapia con farmaci inibitori della vitamina D, il livello soglia è inferiore a 20 ng/ml; nei pazienti con osteoporosi e nelle donne in gravidanza la supplementazione è indicata per mantenere la concentrazione di 25(OH)D pari a 30 ng/ml.
In caso di supplementazione, lo schema di somministrazione più fisiologico è quello giornaliero (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2023).

Somministrazione intramuscolare: la via di somministrazione per via intramuscolare è indicata per i pazienti con carenza di vitamina D (colecalciferolo) dovuta a malassorbimento gastrointestinale.

Acido alendronico: l’associazione della vitamina D con acido alendronico non è indicata per i pazienti con patologie a carico dell’esofago o affetti da stenosi o acalasia (peristalsi esofagea difficoltosa), che rendono lento lo svuotamento dell’esofago. Infatti se l’acido alendronico permane troppo a lungo nell’esofago può provocare lesioni (deGroen et al., 1996).

25-Idrossi-colecalciferolo: durante la terapia con vitamina D si raccomanda di misurare i livelli sierici di 25-idrossi-colecalciferolo, il metabolita in cui la vitamina D (colecalciferolo) è rapidamente convertita in seguito all’assunzione, che non deve mai superare i 100 ng/ml (Kennel et al., 2010). In generale si raccomanda particolare attenzione quando le dosi somministrate di vitamina D superano 25000 UI/die.

Aumento del dosaggio: si consiglia di assumere dosi maggiori di vitamina D rispetto a quelle raccomandate nei pazienti che assumono farmaci anticonvulsivanti, barbiturici, corticosteroidi, ipolipidemizzanti, antiacidi con alluminio e nei pazienti obesi o affetti da disordini della digestione o del fegato.

Sarcoidosi: nei pazienti con sarcoidosi, una patologia infiammatoria multisistemica che colpisce i polmoni e altri organi toracici, è stato osservato un aumento della velocità di metabolismo della vitamina D nella forma attiva, pertanto si consiglia una maggiore attenzione nel dosaggio e nel monitoraggio di questi pazienti (Sharma, 1996).

Disfunzione renale: si raccomanda particolare attenzione per i pazienti che presentano problemi renali, in quanto il metabolismo della vitamina D può essere alterato, poiché una delle modificazioni che convertono la vitamina D nella forma attiva avviene nei reni.

Età pediatrica: la terapia con vitamina D in associazione a acido alendronico non è stata studiata in pazienti in età pediatrica, pertanto si consiglia di non somministrare l’associazione ai bambini.

Gravidanza: il trattamento con vitamina D durante la gravidanza può essere condotto durante l’ultimo trimestre, mentre è sconsigliato nei primi sei mesi, in quanto dosi elevate di vitamina D hanno mostrato un effetto teratogeno.

Allattamento: si consiglia l’assunzione di vitamina D durante la lattazione solo se strettamente necessario.

Lattosio: alcune specialità medicinali della vitamina D contengono lattosio (zucchero formato da glucosio e galattosio), perciò sono controindicate in caso di intolleranza a fruttosio o galattosio, deficit della Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.


Nota:
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