Home News About us Comitato scientifico Iscriviti Utenti Etica Contenuti Guida Faq Stage Contatti
Logo Pharmamedix
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Lormetazepam

Minias e altri

Farmacologia - Come agisce Lormetazepam?

Il lormetazepam è una benzodiazepina ad azione ipnotica con attività simile a quella di nitrazepam. É una benzodiazepina a durata d'azione intermedia. A basse dosi il lormetazepam si comporta prevalentemente come ansiolitico, a dosaggio elevato come ipnoinducente. L'attività sedativa-ipnotica del lormetazepam è 5 volte maggiore di quella del lorazepam; 10 volte maggiore di quella del diazepam e del flurazepam.

Il lormetazepam agisce in maniera selettiva sui recettori delle benzodiazepine che fanno parte del complesso macromolecolare del recettore GABA-ergico (GRSC). Questo recettore è attivato dal neurotrasmettitore inibitorio acido gamma-aminobutirrico (GABA): il GABA è il principale neurotrasmetittore ad azione inibitoria presente nel sistema nervoso centrale. Il complesso recettoriale è responsabile dell'attività dei canali del cloro: quando il GABA si lega al suo recettore, i canali del cloro si aprono, il cloro entra nella cellula e provoca una iperpolarizzazione della membrana neuronale. L'iperpolarizzazione impedisce al neurone di rispondere a stimoli eccitatori. Le benzodiazepine favoriscono l'attività GABAergica, potenziando l'entrata del cloro nella cellula nervosa. I siti recettoriali delle benzodiazepine, denominati omega, si differenziano in tre sottopopolazioni: la sottopopolazione omega-1 localizzata nel cervelletto, la sottopopolazione omega-2 localizzata nel midollo spinale e la sottopopolazione omega-3 a livello dei tessuti periferici.

Gli effetti ipnoinduttori delle benzodiazepine sembrano dovuti alla protezione dagli stimoli provenienti dalla sfera emotiva, sensoriale, neurovegetativa e motoria che interferiscono con il meccanismo di addormentamento.

Il lormetazepam è impiegato in terapia per migliorare la qualità e la quantità del sonno in pazienti con disturbi del sonno, in particolare nei pazienti anziani. Le benzodiazepine ipnoinducenti, come il lormetazepam, riducono il tempo di addormentamento e i risvegli notturni ed aumentano le ore di sonno senza effetti di sedazioni importanti al risveglio.

L'insonnia fa parte delle dissonnie, disturbi dovuti ad alterazioni di ritmo, quantità e qualità del sonno, così come le apnee notturne e le ipersonnie (narcolessia).

Nel trattamento dell'insonnia primaria, il lormetazepam, somministrato alla dose di 0,5 mg per due settimane (trial clinico in aperto), a pazienti anziani già in terapia cognitivo-comportamentale è risultato più efficace rispetto al solo approccio comportamentale. La durata media del sonno è aumentata di 150 minuti per notte nel gruppo trattato con il farmaco e la terapia cognitivo-comportamentale, mentre è diminuita di 30 minuti nel gruppo di confronto. La qualità del sonno, in termini di “sonno profondo” e sensazione di riposo al risveglio è passata da un punteggio di 3 al basale (solo terapia comportamentale) ad un punteggio di 8 al termine dello studio, secondo una scala di riferimento di 10 punti. Nel gruppo in trattamento con lormetazepam la media dei risvegli per notte è risultata inferiore all'unità. Nella settimana successiva al trattamento farmacologico nessun paziente che aveva assunto lormetazepam aveva evidenziato insonnia rebound (De Vanna et al., 2007).

Il lormetazepam non altera le prestazioni psicomotorie. In giovani adulti (età media 26,7 anni e peso corporeo di 58 kg), la somministrazione di una dose singola di farmaco di 1 mg non ha modificato la performance psicomotoria, valutata in termini di tempo di reazione visuale (VSRT, virtual simple reaction time e VCRT, visual choice reaction time). Gli effetti collaterali osservati sono stati vertigine (2/18 pazienti) e sonnolenza (1/18 paziente) (Fabbrini et al., 2005). Analoghi risultati sono stati osservati in un altro piccolo studio clinico, in cui giovani adulti sono stati trattati con lormetazepam alla dose di 1 mg/die per 3 giorni. Il giorno successivo l'ultima dose, l'esecuzione di test neuropsicologici e psicomotori non ha evidenziato effetti del farmaco su capacità mnemoniche, di attenzione e reazione (Iudice et al., 2002).

In pazienti affetti da depressione, il lormetazepam (0,03 mg/kg) è risultato efficace nel migliorare l'insonnia, indipendentemente dalla gravità della depressione e senza effetti su quest'ultima. L'orario di somministrazione della benzodiazepina è risultato influenzare l'ora di addormentamento e di risveglio al mattino successivo. Il lormetazepam è stato somministrato alla sera, a tre orari differenti, 18.00, 20.00 e 22.00. L'assunzione del farmaco alle ore 18.00 non ha determinato variazioni né dell'ora di addormentamento né di quella del risveglio. L'assunzione 2 ore più tadi, cioè alle ore 20.00, ha anticipato in maniera significativa il sonno senza modificare l'ora del risveglio. L'assunzione di lormetazepam in tarda sera, ore 22.00, non ha avuto effetti sul tempo di latenza dell'addormentamento, ma ha ritardato in modo evidente l'ora del risveglio (Benedetti et al., 2004).